Durante il viaggio in Cambogia è stato molto interessante sperimentare la cucina Khmer, anche perché, a dirla tutta, non ne avevamo mai sentito parlare prima ed eravamo particolarmente curiosi di provarla.
Ogni volta che parto per un viaggio mi piace fantasticare su cosa mi capiterà di assaggiare, su quali saranno i piatti che ricorderò e quali quelli che non vorrò magiare mai più (di solito non ce ne sono 🙂 ). Premetto che io sono una persona che prima di dire che una cosa non mi piace la assaggio, e generalmente, a parte casi eccezionali, mi piace tutto.
Dalla cucina Khmer ci aspettavamo qualcosa di molto simile alle più conosciute e comuni cucine thailandese e vietnamita, ma siamo rimasti piacevolmente stupiti nello scoprire che, a parte alcuni piatti che sono diffusi in tutto il sud est asiatico, la cucina cambogiana possiede tanti piatti tradizionali dai sapori unici e particolari.
Le portate sono composte principalmente di verdure e uova, alle quali vengono aggiunti carne o pesce a seconda della preparazione, anche se generalmente in quantità ridotte rispetto alle verdure. I sapori sono decisi e speziati ma quasi mai piccanti, e il latte di cocco è usato come base per quasi tutte le zuppe e le creme di accompagnamento. Ovviamente, come un po’ in tutta la cucina asiatica, ogni piatto è accompagnato da una grande ciotola di riso, bianco o al massimo aromatizzato, per raccogliere i sughi.
I piatti della cucina Khmer
Gli Spring rolls, diffusissimi in Cambogia, sono un calssico esempio di piatto che si può trovare in tutto il sud est asiatico. Qui li fanno freschi o fritti, ripieni solo di verdure e accompagnati con una salsa a base di arachidi. Erano il nostro aperitivo preferito!
L’Amok è il piatto più famoso della cucina Khmer, uno stufato di pesce a base di latte di cocco e curry verde. Spesso viene servito direttamente dentro una noce di cocco utilizzata come ciotola, ma ne esistono davvero tantissime varianti e cambia molto a seconda della zona della Cambogia in cui lo si mangia.
Gli immancabili noodles saltati, serviti in tutte le loro possibili varianti! A me piacciono tantissimo e ovunque ci fermassimo sapevo che con un piatto di questi andavo sempre sul sicuro.
Infine, zuppe di ogni genere. Dal sapore speziato e che spesso vengono servite con un piatto di verdura cruda da aggiugere a piacimento.
Mangiare per una buona causa
In Cambogia negli ultimi anni sono nate tantissime attività commerciali, tra cui principalmente ristoranti, che cercano di dare un lavoro alle persone più bisognose o con disabilità fisiche. Nascere con una disabilità in un paese come la Cambogia può essere spesso una condanna a vivere in completa povertà. Entrare in questi locali e vedere le persone che ti accolgono con un sorriso, lavorano e parlano bene l’inglese è una gioia immensa. Sulle guide ne sono segnati davvero tanti, ma uno di quelli che abbimo preferito è stato l’Epic Art Caffè a Kampot, che da’ lavoro principalmente a persone sordomute. Le colazioni sono fantastiche, l’atmosfera rilassata e informale, e servono sia piatti internazionali che di cucina Khmer. I piatti sul menù sono disegnati e per ordinare basta indicare con il dito oppure seguire le istruzioni fornite dal ristorante per ordinare con la lingua dei segni. Davvero un posto da provare se siete nei paraggi.
Visitare un mercato alimentare
Un’altra bella esperienza che abbiamo vissuto in Cambogia, sempre legata al cibo, è stato visitare alcuni mercati alimentari, generalmente molto tipici. Uno dei più belli è stato sicuramente quello di Battambang. Passeggiare per questi mercati non è in effetti una cosa per tutti gli stomaci perché gli odori possono essere molto forti, pungenti, e alle volte finanche sgradevoli; questi mercati sono frequentati principalmente da persone del luogo e quindi l’atmosfera che si crea è molto colorata e folcrorisica.
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