
Se c’è un evento che può lasciare senza parole chiunque ami il bello, la creatività e la maestria artigianale, quello è senza dubbio Homo Faber. Ho avuto la fortuna di visitare l’edizione 2024 e, ancora adesso, le emozioni sono vivide: un viaggio tra le meraviglie del “fatto a mano” che ha trasformato l’Isola di San Giorgio Maggiore in un mondo di pura magia.
So che parlare di un evento temporaneo possa essere non troppo interessante una volta che l’evento è terminato, ma questa volta ho pensato che la meraviglia messa in mostra durante questa esposizione si meritasse di essere ricordata nel tempo tra le pagine di questo blog.



Questa edizione ha visto il contributo speciale di Luca Guadagnino, regista che io adoro e che fresco del successo cinematografico di Challengers, ha portato la sua visione creativa alla curatela di Homo Faber 2024. Guadagnino, insieme all’architetto Nicolò Rosmarini, ha immaginato un allestimento che ha dato vita al tema “The Journey of Life”, un viaggio simbolico attraverso le tappe fondamentali dell’esistenza umana raccontate tramite oggetti di straordinario valore artigianale.





Un’esperienza immersiva nell’artigianato d’eccellenza
Varcare le soglie della Fondazione Giorgio Cini, sede storica dell’evento, è stato come entrare in un universo parallelo dove il tempo si ferma. L’allestimento di quest’anno è stato a dir poco mozzafiato: un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, con installazioni che mettevano in risalto le opere di artigiani di fama mondiale accanto a giovani talenti emergenti.




Ma l’esperienza non si è fermata qui. Homo Faber 2024 ha aperto le porte di oltre settanta botteghe artigiane veneziane, offrendo un’occasione imperdibile per esplorare le radici più autentiche della creatività locale. Tra le visite più emozionanti c’è stata quella al laboratorio Panizzi Murano, dove ho assistito alla maestria della molatura e incisione del cristallo, e l’incontro con Sergio e Massimo Boldrin, maestri della cartapesta, famosi per le loro maschere veneziane.







Ho fatto capolino nell’atelier di Lara Perbellini, giovane promessa della sartoria maschile tradizionale, e sono rimasta affascinata dalla maestria del mastro d’ascia Saverio Pastor, capace di trasformare un pezzo di legno in una perfetta fórcola, il sostegno per il remo delle gondole.
Perché Homo Faber è un evento imperdibile
Ciò che rende Homo Faber così speciale è la capacità di raccontare non solo l’abilità tecnica, ma anche l’anima dell’artigianato. Ogni pezzo è il frutto di dedizione, talento e rispetto per la materia prima, e l’esposizione riesce a trasmettere tutta l’emozione che si cela dietro la creazione manuale. Homo Faber non è una semplice mostra, ma un dialogo tra passato e futuro, dove tradizione e design si incontrano per ridefinire il concetto di lusso e creatività sostenibile.




Come partecipare a Homo Faber
Homo Faber si svolge ogni due anni, sempre in occasione della biennale di Venezia (la prossima sarà quindi nel 2026) e si tiene sempre presso la Fondazione Giorgio Cini sulla piccola isola di San Giorgio maggiore. Ho adorato anche visitare questa piccola isola che normalmente rimane assolutamente fuori da ogni itinerario turistico e che invece ha una vista mozzafiato sulla piazza di San Marco.
L’accesso è sempre aperto al pubblico, ma il consiglio è quello di prenotare i biglietti molto in anticipo per evitare di non riuscire a visitarlo. Già a inizio settembre a pochi giorni dall’apertura i posti rimasti per fine settembre erano pochissimi. Se però siete appassionati d’arte, di artigianato o se, come me, semplicemente volete scoprire un evento unico nel suo genere e vedere qualcosa di bellissimo, segnatevi in agenda le date delle prossime edizioni!





Visitare Homo Faber 2024 è stata un’esperienza indimenticabile che consiglio a chiunque desideri lasciarsi ispirare dalla bellezza del saper fare. L’evento celebra l’ingegno umano, ricordandoci quanto sia cruciale preservare e promuovere l’artigianato d’eccellenza. Ho amato profondamente l’atmosfera quasi onirica di questa edizione e mi sono lasciata riempire gli occhi e l’anima da opere che normalmente sono così lontane dalla mia quotidianità da non riuscire nemmeno a immaginarle.








Visiterò sicuramente la prossima edizione che si terrà nel 2026 ma fino da allora, se volete saperne di più o se volte prendere contatti con alcuni dei bravissimi artigiani che hanno esposto le loro opere nel 2024 vi consiglio di visitare il sito di Homo Faber 2024.
Per saperne di più su cosa vedere a Venezia e dintorni vi invito a visitare tutti gli altri suggerimenti a questa pagina .
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