Angkor Wat dall’alba al tramonto e i villaggi galleggianti di Siem Reap

Dopo l’arrivo a Bangkok, Siem Reap è stata la prima tappa del nostro viaggio in Cambogia: siamo rimasti in città tre giorni per visitare il sito archeologico di Angkor e i villaggi galleggianti del lago Tonle Sap Angkor Wat

Angkor Wat

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Come visitare il complesso di Angkor Wat

Credo non ci sia bisogno di raccontarvi quanto trovarmi per la prima volta davanti al tempio di Angkor wat mi abbia fatto venire pelle d’oca e occhi lucidi, perché sono sicura che questi siano sentimenti comuni a chiunque ci sia stato. Sicuramente l’emozione più forte è stata realizzare che mi trovavo fisicamente in un luogo che fino a quel momento avevo visto solo attraverso le foto e i documentari della National Geographic, e che in quel momento invece era lì, proprio davanti ai miei occhi.

Ma dal punto di vista pratico una delle domande che mi sono posta prima del viaggio e a cui avevo cercato di rispondere già da casa è stata: qual’è il modo migliore e più efficiente per visitare Angkor con solo un giorno a disposizione all’interno di tutta la vacanza?

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Angkor wat all’alba

La nostra idea a riguardo, dopo aver letto un pò di consigli su internet, era quella di noleggiare le biciclette e visitare il sito archeologico in piena autonomia. Una volta arrivati alla nostra adorabile Guesthouse a Siem Reap, ci hanno però proposto di noleggiare un tuk-tuk: in pratica un signore che per un prezzo fisso (noi abbiamo pagato 15 $) con il suo tuk-tuk ti porta in giro per i templi di Angkor tutto il giorno. Era un’opzione di cui avevamo letto tanto sia su internet che sulle guide, ma che avevamo inizialmente deciso di scartare perché ci sembrava molto turistica e costosa rispetto al prezzo del noleggio delle bici. Alla fine, presi dalla stanchezza delle 8 ore di autobus del giorno prima, e avendo in previsione una sveglia in piena notte, ci siamo lasciati convincere… e questa si è sorprendentemente rivelata una delle scelte migliori della vacanza.

Angkor Wat
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Una delle cose più belle da fare a Siem Reap è sicuramente vedere il sole che sorge dietro i templi di Angkor, quindi il tuk-tuk ci è passato a prendere alla Guesthouse alle 4:30 del mattino (faceva ancora buio pesto), ci ha portato a fare i biglietti (20 $ a persona per una giornata) e poi a vedere l’alba davanti ad Angkor wat. Per tutto il resto della giornata ci ha poi “scarrozzato” in modo molto efficiente a visitare tutti templi principali e quelli su nostra richiesta: ci scaricava davanti all’ingresso dei templi e lì ci aspettava fino a che non avevamo finito di visitarli. A fine giornata, dopo il tramonto, ci ha riportato alla Guesthouse.
Bancarelle di frutta fresca dove abbiamo pranzato con maghi, ananas e banane tagliate sul momento

Siamo stati contenti di non aver scelto le biciclette per due motivi: in primis perché la strada che collega Angkor a Siem Reap è molto trafficata e per nulla illuminata, e la mattina alle 4 rischia di diventare pericoloso muoversi con le biciclette in mezzo agli innumerevoli tuk-tuk e macchine che percorrono la stessa via per portare i turisti (le bici che noleggiano sono quasi sempre senza luce e spesso non viene fornito neanche un caschetto).

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Il secondo motivo è legato al fatto che il sito archeologico è davvero imponente e gigantesco, molto più vasto di quanto mi fossi immaginata leggendone dalla guida. Le strade al suo interno si diramano in modo tentacolare, i templi principali sono molto distanti l’uno dall’altro, e in più fanno 35 gradi (quando fa fresco). Con queste condizioni il rischio nel noleggiare le biciclette è quello di perdersi, percorrere tantissimi chilometri, stancarsi tanto e sopratutto perdere tempo prezioso.

Ovviamente ritengo ancora che noleggiare le bici e pedalare in mezzo alla giungla in cerca di rovine sarebbe stata un’esperienza bellissima, ma credo che sia una scelta più sensata se si ha a disposizione più tempo da dedicare ad Angkor e non un giorno come nel nostro caso.

I villaggi galleggianti del lago Tonle Sap

Il secondo giorno a Siem Reap abbiamo visitato i villaggi galleggianti situati sul fiume, a circa 11 km dalla città. L’unico modo per raggiungere e visitare questi luoghi è attraverso l’acqua, noleggiando una barca guidata da persona del luogo. Le case infatti si trovano fisicamente sull’acqua, costruite su palafitte alte fino a 6 metri sulla riva del lago. Nella stagione in cui siamo andati noi (dicembre) essendo stagione secca, abbiamo potuto vedere le case “emerse” ovvero con le palafitte in vista a causa del basso livello dell’acqua, ma durante la stagione delle piogge l’acqua arriva fino all’ingresso delle case e non è mai possibile scendere dalle barche.

Ho sentito molte persone che non sapevano se andare o meno a visitare questi villaggi per paura che fosse una cosa molto turistica e costruita, ma per il poco che ho potuto vedere mi è sembrato che di turistico ci sia ben poco in questi luoghi. Visitare uno di questi villaggi ci ha fatto vivere un’esperienza vera e genuina, ci ha mostrato un scorcio di vita cruda e povera in un modo che ingenuamente non ci aspettavamo. Dal punto di vista morale e umano ci ha presi sinceramente alla sprovvista, facendoci sbattere con la faccia contro la realtà e lasciandoci li inermi a pensare senza riuscire a parlare. E’ un’escursione che  consiglio a tutti, noi per mancanza di tempo ci siamo fermati a Kompong Phluk, che è uno dei villaggi più grandi e poi abbiamo fatto una escursione aggiuntiva nella foresta di mangrovie (anche questa da non perdere), ma se avete più tempo la cosa più bella sarebbe visitare i paesini più piccoli e sperduti lungo il lago.

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  Abbiamo visitato la foresta di mangrovie per un prezzo aggiuntivo di 5 $ alla spesa del pullman e della barca

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6 Comments

  1. Enrico
    5 Settembre 2016
    Reply

    come hai contattato il tuk tuk, tramite la guest house? quanto hai speso per l’escursione ai villaggi galleggianti?ciao e ti ringrazio per il tempo che mi dedicherai

    • Veronica
      5 Settembre 2016
      Reply

      Ciao Enrico, ma di che, mi fa solo piacere! Si, il tuk tuk è stata la proprietaria della guest house a chiamarlo per noi. Non è una cosa insolita, molti dei signori che guidano i tuk tuk sono in contatto con i proprietari di hotel, guest house e ostelli e se chiedi nessuno si rifiuterà di chiamarne uno per portarti in giro tutto il giorno (anche perché spesso questi signori parlano solo khmer). Per l’escursione ai villaggi galleggianti abbiamo speso, se non ricordo male, intorno ai 50 dollari in due.

  2. Lucia
    22 Agosto 2017
    Reply

    Ciao! In che periodo dell’anno sei stata?

    • 9 Settembre 2017
      Reply

      Ciao Lucia! In dicembre, tra Natale e capodanno

  3. Alice
    15 Ottobre 2017
    Reply

    Ciao! Stiamo valutando anche noi come organizzare i 3 giorni a Siem Reap per quest’anno nel tuo stesso periodo, volevo sapere se la visita ai villaggi galleggiante l’avete presa tramite agenzia, quindi in gruppo organizzato, oppure sempre tramite tuktuk/auto? Non è necessario riservare già prima della partenza? Grazie mille! 🙂

    • 13 Novembre 2017
      Reply

      Ciao Alice! Che meraviglia la Cambogia. Per la visita ai villaggi galleggianti abbiamo prenotato una volta li’ tramite i rgazzi che gestivano il nostro b&b. Sono stati gentilissimi e la visita è andata benissimo. Non c’è stato bisogno di prenotare prima!! Sono sicura che sarà un viaggio che adorerete!
      Un saluto e a presto

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