ROVI di Yotam Ottolenghi: Una Sinergia di Sapori e Innovazione nel cure di Londra

Ormai sono anni che seguo lo splendido lavoro dello chef Yotam Ottolenghi attraverso social, libri e programmi TV. Adoro la cucina mediorientale e quella di Ottolenghi, con la sua semplicità e cura per i dettagli, la definirei quasi una quintessenza della cucina mediterranea/mediorientale.

Nato a Gerusalemme nel 1968, Yotam Ottolenghi, oggi è naturalizzato britannico, ha scritto 9 libri di cucina e vive a Londra dove ha aperto 7 ristoranti in cui poter assaggiare la sua incredibile cucina sperimentale.

Io, che nel tempo ho collezionato tanti dei sui libri, non vedevo l’ora di provare uno di questi locali e durante un fine settimana londinese abbiamo scelto ROVI uno degli ultimi locali aperti dallo chef nella capitale britannica, più precisamente nel quartiere di Fitzrovia.

Se siete interessati a conoscere di più i libri di Ottolenghi vi lascio il link ad alcuni dei miei libri preferiti:

Vi lascio di seguito una recensione onesta di come abbiamo mangiato da ROVI:

Come si mangia da ROVI

Sicuramente Rovi si presenta come un’esperienza culinaria unica nel suo genere, e a portare avanti la visione innovativa di Ottolenghi è oggi lo chef Neil Campbell che, in poco tempo, ha affermato Rovi come uno dei ristoranti di punta dell’impero culinario di Ottolenghi.

Neil si affaccia sulla scena gastronomica londinese con una proposta che abbraccia concetti oggi modernissimi come il veganismo, la riduzione dello spreco alimentare e la gastronomia circolare e li accosta a concetti più tradizionali come cottura alla brace e conservazione tramite fermentazione.

La cucina del Rovi riflette infatti a pieno la passione di Neil per le conserve, con fermenti e sottaceti che giocano un ruolo di primo piano nel suo menù.

Questa sinergia con la griglia a legna crea piatti che sono una festa per i sensi, in cui l’affumicato si sposa con il pungente delle fermentazioni e dove tutto, ritagli, scarti e foglie trovano una nuova vita e una collocazione precisa e interessante.

Sebbene il menu sia centrato sulla cucina vegetariana, lo chef prepone tanti piatti di carne e pesce, concetto che rispetta a pieno la filosofia di Ottolenghi che nei suoi libri ha sempre proposto una cucina prettamente vegetariana ma con grande valorizzazione anche delle proteine animali.

Il menu, con un’ampia scelta di antipasti, piatti principali, contorni e spuntini, promuove la condivisione e offre un’esperienza completa.

Il mio consiglio è, se seguite una dieta onnivora, di provare almeno uno o due piatti di ogni categoria proposta in modo da assaporare a 360° l’offerta e calarvi a pieno nell’idea di questo ristorante.

I sapori saranno intensi, decisi e gli accostamenti non banali, una combinazione di fattori che crea piatti che vi faranno dire “wow” a ogni boccone.

L’atmosfera e il servizio

Il locale, con i suoi spaziosi 90 posti a sedere, accoglie i visitatori in un’atmosfera rilassata, con un grande bar centrale che domina la scena. Tuttavia, la vera attrazione è la cucina a vista le grandi griglie infuocate e il pass dove gli chef completano gli ultimi dettagli dei piatti. Ho trovato i posti a sedere leggermente troppo stretti e in certi casi si cena gomito a gomito con i propri vicini di tavolo.

L’ambiente è suddiviso in ristornate e bar e si può andare anche solo per bere una cosa al bancorne. Per chi cena prima delle 18.00, c’è anche un menu early bird più contenuto e con un’offerta stile tapas.

Mentre gli appassionati di vino troveranno una carta ben curata che si concentra su bottiglie a basso intervento da tutta Europa.

Il servizio è attento ma non ingessato, sempre nell’ottica di mantenere un’atmosfera rilassata quasi da lounge bar. I camerieri sono attenti e gentili e vi guidano nella scelta dei piatti al fine di creare il menù perfetto da condividere.

Il conto

Londra ad oggi è forse una delle capitali europee più care in termini di costo della vita e questo ristorante, con la sua raffinatezza ed eleganza, non è immune da questo rincaro dei prezzi.

Un pasto da rovi non è propriamente economico, ma con la sua filosofia di condivisione delle portate che vi spinge ad ordinare tanti piatti differenti vi da allo stesso tempo la possibilità di mantenere i prezzi contenuti.

La mia esperienza personale sono stati 6 piatti (tra antipasti e patiti principali) mangiati in 4 persone, più una bottiglia di vino e due dolci da condividere. Siamo uscite pienamente sazie e molto soddisfatte dell’esperienza e il conto è stato di 65 £ a persona (75 euro a testa).

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